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NUTRIZIONE TERAPEUTICA

Informazioni utili sulle esigenze di gatti e cani con condizioni di salute sensibili all'alimentazione.

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Disturbi gastrointestinali

Disbiosi Intestinale Nei Cani E Nei Gatti

Il microbioma gastrointestinale o intestinale gioca un ruolo importante nella salute del tratto gastrointestinale di cani e gatti. La ricerca dimostra che le sue alterazioni possono causare o essere causate da disturbi gastrointestinali. Gli interventi nutrizionali, come variare la dieta e assumere prebiotici e/o probiotici, rientrano in un approccio terapeutico multimodale per la gestione di cani e gatti che mostrano i segni clinici della disbiosi.

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lo sapevate?

Molti cani e gatti con malattia gastrointestinale soffrono anche di disbiosi concomitante.1-8 Quest'ultima è stata identificata nei cani con condizioni gastrointestinali sia acute sia croniche (ad esempio, diarrea acuta ed enteropatia cronica [CE]),1-5 gatti con CE6,7 e cani e gatti con infezioni da Giardia duodenalis.8

Messaggi chiave


  • La disbiosi intestinale è definita come cambiamenti nella composizione e/o nella diversità del microbiota intestinale che ne compromette la funzionalità (ad esempio, riduzione della produzione di acidi grassi a catena corta e di altri metaboliti, alterazione del gruppo di enzimi batterici e/o rottura della barriera intestinale).9-11 Può essere localizzata in un'area circoscritta o verificarsi lungo l'intero tratto gastrointestinale.
  • Nei cani e nei gatti sono stati identificati quattro principali tipi di disbiosi, che possono essere presenti contemporaneamente:11
    • La presenza di un substrato anomalo nel lume intestinale, come nutrienti o farmaci non digeriti, può portare all'aumento dei metaboliti microbici che contribuiscono alla diarrea.
    • Una perdita di batteri commensali non nocivi può ridurre le funzioni benefiche del microbiota come la conversione di acidi biliari primari a secondari e la produzione di metaboliti batterici antinfiammatori.
    • L'aumento del numero totale di batteri, in particolare nell'intestino tenue, può portare a una maggiore produzione di metaboliti tossici e/o al rilascio di tossine batteriche e a un aumento dell'infiammazione.
    • Un numero maggiore di batteri invasivi o aderenti alla mucosa può produrre una più forte risposta infiammatoria nella mucosa intestinale.
  • Anche se le condizioni che possono contribuire alla disbiosi sono diverse per ogni singolo animale, può essere difficile capire se questa condizione è una causa o una conseguenza della malattia gastrointestinale.11
  • I segni gastrointestinali correlati alla disbiosi variano in base alla zona che colpisce (ad esempio, stomaco, intestino tenue, colon o tutto il tratto intestinale) e all'entità delle variazioni del microbioma. Possono essere segni gastrointestinali acuti o cronici da lievi a gravi, inclusi diarrea, vomito, diminuzione dell'appetito e perdita di peso. Ma gli animali domestici con disbiosi possono anche essere asintomatici.
  • Poiché questa condizione si verifica in concomitanza con altre malattie gastrointestinali, il ripristino della composizione e della funzionalità normali del microbioma è un importante obiettivo terapeutico, oltre alla gestione e al trattamento di qualsiasi condizione gastrointestinale sottostante.
  • Le strategie nutrizionali comuni per alterare il microbioma intestinale includono le modifiche della dieta e la somministrazione di prebiotici, probiotici o sinbiotici.11,12
    • Una dieta altamente digeribile riduce la disponibilità di nutrienti non digeriti per la fermentazione da parte del microbiota intestinale e una possibile crescita batterica eccessiva.11
    • Per gli animali con enteropatia cronica da allergia o sensibilità alimentare sospetta, una dieta a base di proteine idrolizzate o nuove proteine può ridurre l'infiammazione intestinale, un importante fattore della disbiosi.11
    • I prebiotici, fibre solubili specifiche che possono essere fermentate dai batteri nel colon, possono aiutare a recuperare i batteri buoni, ripristinare la produzione degli acidi grassi a catena corta e abbassare il pH del lume intestinale.
    • Anche se i probiotici possono colonizzare solo in modo transitorio il tratto gastrointestinale, possono comunque produrre metaboliti benefici che aiutano a migliorare i segni clinici.13 Poiché i diversi ceppi probiotici hanno effetti variabili sull'ospite, è necessario sceglierli in modo specifico in base agli obiettivi desiderati.
Inizio di conversazione
spunto di conversazione

"Dopo un attento esame, credo che il tuo animale domestico soffra di disbiosi batterica oltre alle [condizioni di salute diagnosticate oggi]. Consiglio quindi [di variare la dieta e/o di aggiungere un probiotico/sinbiotico] per gestire questi problemi."

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Bibliografia

  1. AlShawaqfeh, M. K., Wajid, B., Minamoto, Y., Markel, M., Lidbury, J. A., Steiner, J. M., Serpedin, E., & Suchodolski, J. S. (2017). A dysbiosis index to assess microbial changes in fecal samples of dogs with chronic inflammatory enteropathy. FEMS Microbiology Ecology, 93(11), fix136. doi: 10.1093/femsec/fix136
  2. Guard, B. C., Barr, J. W., Reddivari, L., Klemashevich, C., Jayaraman, A., Steiner, J. M., Vanamala, J., & Suchodolski, J. S. (2015). Characterization of microbial dysbiosis and metabolomic changes in dogs with acute diarrhea. PLoS ONE, 10(5), e0127259. doi: 10.1371/journal.pone.0127259
  3. Suchodolski, J. S., Markel, M. E., Garcia-Mazcorro, J. F., Unterer, S., Heilmann, R. M., Dowd, S. E., Kachroo, P., Ivanov, I., Minamoto, Y., Dillman, E. M., Steiner, J. M., Cook, A. K., & Toresson, L. (2012). The fecal microbiome in dogs with acute diarrhea and idiopathic inflammatory bowel disease. PLoS ONE, 7(12), e51907. doi: 10.1371/journal.pone.0051907
  4. Minamoto, Y., Otoni, C. C., Steelman, S. M., Buyukleblebici, O., Steiner, J. M., Jergens, A. E., & Suchodolski, J. S. (2015). Alteration of the fecal microbiota and serum metabolite profiles in dogs with idiopathic inflammatory bowel disease. Gut Microbes, 6(1), 33─47. doi: 10.1080/19490976.2014.99712
  5. Suchodolski, J. S., Dowd, S. E., Wilke, V., Steiner, J. M., & Jergens, A. E. (2012). 16S rRNA gene pyrosequencing reveals bacterial dysbiosis in the duodenum of dogs with idiopathic inflammatory bowel disease. PLoS ONE, 7(6), e39333. doi: 10.1371/journal.pone.0039333
  6. Suchodolski, J. S., Foster, M. L., Sohail, M. U., Leutenegger, C., Queen, E. V., Steiner, J. M., & Marks, S. L. (2015). The fecal microbiome in cats with diarrhea. PLoS ONE, 10(5), e0127378. doi: 10.1371/journal.pone.0127378
  7. Marsilio, S., Pilla, R., Sarawichitr, B., Chow, B., Hill, S. L., Ackermann, M. R., Estep, J. S., Lidbury, J. A., Steiner, J. M., & Suchodolski, J. S. (2019). Characterization of the fecal microbiome in cats with inflammatory bowel disease or alimentary small cell lymphoma. Scientific Reports, 9(1), 19208. doi: 10.1038/s41598-019-55691-w
  8. Šlapeta, J., Dowd, S. E., Alanazi, A. D., Westman, M. E., Brown, G. K. (2015). Differences in the faecal microbiome of non-diarrhoeic clinically healthy dogs and cats associated with Giardia duodenalis infection: Impact of hookworms and coccidia. International Journal for Parasitology, 45(9-10), 585─594. doi: 10.1016/j.ijpara.2015.04.001
  9. Zeng, M. Y., Inohara, N., & Nuñez, G. (2017). Mechanisms of inflammation-driven bacterial dysbiosis in the gut. Mucosal Immunology, 10(1), 18─26. doi: 10.1038/mi.2016.75
  10. Suchodolski, J. S. (2016). Diagnosis and interpretation of intestinal dysbiosis in dogs and cats. The Veterinary Journal, 215, 30─37. doi: 10.1016/j.tvjl.2016.04.011
  11. Ziese, A. L., & Suchodolski, J. S. (2021). Impact of changes in gastrointestinal microbiota in canine and feline digestive diseases. Veterinary Clinics of North America: Small Animal Practice, 51(1), 155─169.
  12. Barko, P. C., McMichael, M. A., Swanson, K. S., & Williams, D. A. (2018). The gastrointestinal microbiome: A review. Journal of Veterinary Internal Medicine, 32(1), 9─25. doi: 10.1111/jvim.14895
  13. Gagné, J. W., Wakshlag, J. J., Simpson, K. W., Dowd, S. E., Latchman, S., Brown, D. A., Brown, K., Swanson, K. S., & Fahey, G. C., Jr. (2013). Effects of a synbiotic on fecal quality, short-chain fatty acid concentrations, and the microbiome of healthy sled dogs. BMC Veterinary Research, 5, Article 246. doi: 10.1186/1746-6148-9-246